El valor y el sentido del perdón según Fratelli tutti
Fidalgo / 17 Dicembre 2020

  El papa Francisco parte de la dura constatación que nos pesa un mundo cuyas mayores sombras son la cerrazón, la fragmentación, el individualismo y las heridas deshumanizantes que nuestros estilos y sistemas de vida producen. Desde este contexto se anima a reproponer el sueño y el camino humano y cristiano fundamental: el de una «fraternidad/sororidad abierta y universal», que sea capaz de animar y sostener una «amistad social», por medio de la cual se puedan a su vez animar y sostener procesos de transformación paradigmática, con el solo fin de lograr una vida más digna y libre, en paz, en armonía entre los seres humanos, los pueblos y el ecosistema. Con estas perspectivas propone la recuperación y el lanzamiento de una praxis de «la mejor política», animada por «el amor político» y el ejercicio de un poder local e internacional que mire más por las personas que por los meros beneficios y oportunismos. Propone la generación de una nueva «cultura del encuentro», donde «el diálogo y la amistad social» vengan a ser la motivación y el soporte fundamental para poder lograr «verdaderos consensos» en la búsqueda de la verdad y de las mejores estrategias en orden a ir más…

Accoglienza e speranza… Meditazione di Avvento con Sant’Alfonso e papa Francesco
Donato / 14 Dicembre 2020

  «In questi giorni, …in tante case vengono preparati l’albero di Natale e il presepe… Sono segni di speranza, specialmente in questo tempo difficile. Facciamo in modo di non fermarci al segno, ma di andare al significato, cioè a Gesù, all’amore di Dio che Lui ci ha rivelato, andare alla bontà infinita che ha fatto risplendere sul mondo. Non c’è pandemia, non c’è crisi che possa spegnere questa luce. Lasciamola entrare nel nostro cuore, e tendiamo la mano a chi ha più bisogno. Così Dio nascerà nuovamente in noi e in mezzo a noi»[1]. Nella solennità dell’Immacolata Concezione, da poco celebrata, abbiamo avuto modo di “riscoprire” nuovamente in Maria l’icona della “accoglienza” e della “speranza”. Nella pagina liturgica di questa solennità, vi sono almeno due forme verbali che più di altre esprimono, e potremmo dire “dispongono” Maria all’accoglienza: il verbo “entrare”, e il verbo “concepire”. Sono termini che in qualche modo “necessitano” il “permesso”, ovvero interpellano la libertà dell’altro, perché lo “interrogano” sulla possibilità di poter-voler o non poter-voler accogliere. Di contro, gli stessi termini, potrebbero esprimere “violenza” laddove il volere, la libertà dell’altro, non venissero rispettati. Altra luce su questi termini possiamo riceverla rileggendoli nel loro contesto argomentativo: «Entrando…

Samaritanus bonus: rimanere accanto a chi soffre
Faggioni / 11 Dicembre 2020

  Il 25 giugno 2020, il Santo Padre ha approvato la Samaritanus bonus, una Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. La Samaritanus bonus si pone in continuità con il ricco magistero sui temi del fine vita, ma con caratteristiche proprie. Essa risponde a un mutato contesto culturale, medico e giuridico, e riflette lo stile pastorale di papa Francesco e la sua attenzione per gli aspetti di fragilità e vulnerabilità dell’esperienza umana. La Lettera consta di cinque sezioni. La prima sezione Prendersi cura del malato parte dalla constatazione che «è difficile riconoscere il profondo valore della vita umana quando, nonostante ogni sforzo assistenziale, essa continua ad apparirci nella sua debolezza  e fragilità», ma è proprio questa vulnerabilità che «dà fondamento all’etica del prendersi cura» a imitazione del Buon Samaritano. Per questo la Lettera chiede a chi si prende cura delle persone in fasi critiche e terminali della vita “di avere uno sguardo contemplativo» che non si impossessa della vita dell’altro, ma ne coglie la unicità e irripetibilità e se ne prende cura. Guarire, infatti, non è sempre possibile, ma si può sempre avere cura. Nella seconda sezione L’esperienza…

Cuore e ginocchia… Meditazione di Avvento con Sant’Alfonso e papa Francesco
Donato / 8 Dicembre 2020

  «Cuore per avvicinarsi a Dio affettivamente, con il cuore e non solo con le idee… Questo aiuta ad avvicinarsi alla gente con il cuore, e a pensare ad una teologia che parli efficacemente a tutti… E le ginocchia per la preghiera. La teologia si fa in ginocchio. Ma l’inginocchiarsi indica anche l’atteggiamento di chi vuole apprendere… l’atteggiamento di chi si piega ai piedi dell’altro, davanti a quelle che chiamiamo miserie umane…»[1]. Sollecitati da queste parole di papa Francesco vorremmo in questo tempo d’Avvento provare a trarre dallo scritto alfonsiano qualche “nuovo” elemento di riflessione e di approfondimento teologico e spirituale. In questo modesto percorso c’impegneremo ad accostare alcune tra le opere che il santo Dottore dedica espressamente alla preparazione al Natale. Nel concreto le Meditazioni Per li giorni dell’Avvento sino alla novena per la nascita di Gesù Cristo[2] e, in minima parte, le Meditazioni Per l’ottava di Natale e per gli altri giorni sino all’epifania. Dio, per amore, si fa incontro all’uomo al fin di essere amato O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere…

Fraternità universale e amicizia sociale: Utopia o Realpolitik? Una lettura della Fratelli Tutti in ottica politica (parte 2/2)
McKeever / 4 Dicembre 2020

Avendo presentato in un post precedente la posizione della Fratelli tutti sul populismo e sulla migrazione, vogliamo ora considerare i temi della fraternità universale e dell’amicizia sociale come la base della risposta del Papa. La parola chiave qui è “base”. Questi due termini non costituiscono una proposta politica specifica e neanche una valutazione morale concreta, ma esprimono due atteggiamenti fondamentali che dovrebbero essere alla base di ogni politica e di ogni etica. Per capire i termini fraternità universale e amicizia sociale bisogna capire prima fraternità familiare e amicizia personale, o prima ancor fratello e amico. Che cosa è un fratello? Ne ho tre nella mia famiglia.  Siamo figli dello stesso padre e abbiamo giocato, litigato e condiviso come fanno fratelli. La parola “fraternità” in contesto familiare esprime tutta una costellazione di affetti, emozioni, sentimenti, atteggiamenti, disposizioni e usanze. Che cosa è un amico? Ne ho perso uno due anni fa, morto a 60 anni. Siamo stati amici fraterni per 40 anni, in tempi felici e in tempi duri. La parola “amicizia”, anch’essa, esprime tutta una gamma di attitudini, aspirazioni, condivisioni e reazioni.  Notiamo bene che l’atteggiamento iniziale necessario per lo sviluppo di tutte queste qualità è una postura di apertura…