«Una persona-una teología: íconos de una historia fecunda»
Fidalgo / 11 Febbraio 2022

«Una persona-una teología: íconos de una historia fecunda» En memoria de los 50 años de la primera edición del libro del hermano, pastor y teólogo, Gustavo Gutiérrez (08.06.1928): Teología de la liberación: Perspectivas, CEP, Lima, 1971[i]. La historia personal de Gustavo, con su desde donde geográfico y sociocultural, se fue entretejiendo con su caminar como presbítero-pastor-teólogo. El cual, desde su formación y camino pastoral, buscó responder con la mayor apertura y sinceridad que le fueron posible a lo que intuyera como el gran desafío para la fe cristiana. Dicha respuesta se fue gestando dentro de los vientos renovadores del Vaticano II y su recepción en Latinoamérica y el Caribe, en la II Conferencia General del Episcopado Latinoamericano realizada Medellín (1968), y se la puede ver esbozada en lo que se considera la antesala de su libro, su conferencia «Hacia una teología de la liberación», pronunciada durante el II Encuentro de Sacerdotes y Laicos realizado en Chimbote (Perú, 21-25/07/1968). Allí, dos cosas aparecen que serán como la raíz y la continuidad narrativa y estructural de la teología de la liberación (TdL): la importancia de los así llamados “signos de los tiempos” y que el quehacer teológico es siempre una función segunda,…

Curare i no vax?
Faggioni / 28 Gennaio 2022

In tempo di Covid-19, in coincidenza con le ondate ricorrenti, si ripropone il dramma della scarsezza di mezzi terapeutici rispetto alla domanda e la necessità di selezione i pazienti da avviare alle terapie disponibili. In Italia, nonostante l’intensa campagna di vaccinazione, resiste uno zoccolo duro di no vax. Si sta verificando che durante le ondate pandemiche i no vax contraggono il Covid-19 in forme molto più gravi dei vaccinati così che, in quest’ultimo mese, le terapie intensive si sono nuovamente riempite di pazienti gravi per Covid-19, il 70-80% dei quali sono no vax. L’occupazione anomala delle terapie intensive impedisce di eseguire interventi delicati già programmati che esigono un postoperatorio in terapia intensiva, chiede di impiegare un surplus di personale medico a scapito di altri settori della medicina, soprattutto preventiva, e assorbe notevoli risorse pubbliche. Davanti a questa situazione, la prima reazione viscerale potrebbe essere quella di negare ai no vax le terapie intensive: potevano vaccinarsi, sapevano i rischi della mancata vaccinazione ed hanno deciso di non farlo, ma adesso devono subire le conseguenze implicite nel loro comportamento scriteriato e antisociale liberamente scelto. Questa logica, non in forma così cruda, ovviamente, sta nel cuore di una recente lettera della Consulta di…

Pedro e Paulo: um caminho para uma moral encarnada
Dalbem / 26 Giugno 2020

Nesta semana em que celebramos a solenidade que recorda a vida destes grandes personagens da história cristã, chegamos também ao final de mais um semestre letivo, ou melhor, de mais um ano letivo. É, sem dúvida, um profícuo momento de revisar o caminho realizado até o presente tempo, enriquecendo e reforçando nossas bases metodológica e epistemológica. Sendo assim, recordamos que a identidade da Accademia Alfonsiana é profundamente marcada por um modo de fazer moral inspirado no ensinamento de Santo Afonso Maria de Ligório, ou seja, uma moral que parta da vida, em contínua fidelidade misericordiosa ao amor Trinitário manifestado em plenitude na vida de Jesus e no Reinado de Pai proclamado por ele, em continuidade com a comunidade de fé-Igreja, sustentada na graça do Espírito Santo. Refletindo sobre todo este contexto, recordei-me do assim chamado Concílio de Jerusalém (At 15.1-33), onde  estas duas figuras importantes na história de nossa fé teriam se encontrado. Mais do que fazer um estudo exegético da perícope bíblica, proponho uma pequena reflexão sobre o conteúdo simbólico que encontramos nas pessoas de Pedro e Paulo no interior daquela importante reunião, e como isto pode nos inspirar no caminho de uma moral encarnada no chão da história…

Le domande di Dio …
Witaszek / 12 Giugno 2020

  Noi siamo soliti porre a Dio delle domande e desideriamo che egli ci risponda con precisione e chiarezza. Oggi è lui che, attraverso gli avvenimenti, ci interroga in modo rigoroso, anzi drammatico. Quelle di Dio sono domande che ci raggiungono in modo immediato, diretto, attraverso la netta percezione del pericolo che ci sovrasta e la paura che sottilmente si insinua dentro di noi e può sfociare nell’ansia, addirittura nel panico, nelle persone fragili, in un’altalena di sentimenti e di emozioni a cui è difficile dare voce. È la paura di ammalarci e di non trovare aiuto, di venir confinati in una terapia intensiva dove la morte orrida è sempre in agguato. Proprio perché siamo cresciuti in una società che ha ostracizzato la sofferenza e la morte, ci troviamo ora smarriti, inermi di fronte alla nostra fragilità, soli e con un doloroso senso di impotenza, protagonisti involontari di un dramma che non avremmo mai voluto interpretare. La tracotante baldanza della propria invincibilità e la fiducia illimitata nel potere della scienza si sono dissolti come neve al sole; il senso di caducità della nostra esistenza ha ripreso il sopravvento. Ed il senso di impotenza rischia di sfociare ora in rabbia ora…

Sopraffatti dal virus: la questione del triage estremo
DelMissier / 27 Marzo 2020

  Lo scorso 6 marzo la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) – il cui motto è “Pro vita contra dolorem semper” – ha pubblicato una serie di Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili rispondenti agli scenari previsibili dell’attuale pandemia del Covid-19[i]. Il documento ha suscitato stupore e dibattito perché mette a tema la questione drammatica di come gestire una situazione di emergenza estrema nel momento in cui le necessità (persone bisognose di terapie intensive) giungessero a superare di gran lunga le risorse disponibili (posti letto attrezzati UTI). Dopo aver tentato tutte le soluzioni disponibili anche trasferendo pazienti critici in altre sedi meno congestionate, il documento prevede di allocare le risorse scarsissime in primis a favore di chi ha «più probabilità di sopravvivenza e secondariamente a chi può avere più anni di vita salvata, in un’ottica di massimizzazione dei bene per il maggior numero di persone». A ciò si aggiungono raccomandazioni bioetiche molto articolate ed equilibrate – appropriatezza clinica; proporzionalità delle cure; giustizia distributiva; appropriata allocazione; ecc. – che, però, non possono essere analizzate nello spazio limitato di…