Il titolo richiama un’urgenza nella scelta. Rinvia alla fine del tempo per prendere una decisione. Tale richiamo è un esempio della situazione in cui si trova l’umanità: dobbiamo adottare nuove attitudini se vogliamo garantire un presente più dignitoso e un futuro giusto alle generazioni future. Questa problematica è affrontata dalla Laudato Si’, che in questi giorni compie otto anni di esistenza e di interrogativi rivolti a tutta l’umanità. Viviamo in una crisi socio-ambientale, un fallimento morale che oltre a degradare e decimare le specie nella natura, opprime e toglie la vita a molti dei nostri fratelli e sorelle in modo ingiusto. Sia la natura che una gran parte dell’umanità gridano, chiedendo aiuto, mettendo in discussione il paradigma attuale e presentando la necessità di uno stile di vita nuovo che liberi, sia l’ambiente che l’umanità, in modo integrale. La teologia morale, in quanto scienza e in dialogo con le altre scienze, è chiamata a rispondere alla seguente domanda: cosa possiamo proporre come riflessione e fare in modo effettivo per risolvere questa richiesta socio-ambientale che interpella tutta la nostra generazione? Come Chiesa, come possiamo mostrare fiducia alle donne e agli uomini di oggi, e portare il Regno di Dio di fronte a…
This post asserts that the main cause of the current socio-environmental crisis is the dualistic anthropological conception that has prevailed in Western philosophy[i]. Indeed, Western culture has accentuated the separation between man and other creatures (ontic dualism), and has also divided the human being internally, making a clear separation between soul and body (ontological dualism). In this sense, the encyclical Laudato si’ affirms that “there can be no ecology without an adequate anthropology” (LS 118), and that we need to overcome those unhealthy dualisms, that “left a mark on certain Christian thinkers in the course of history” (LS 98). 1. Ontological dualism Ontological dualism distinguishes clearly between the body and the spiritual/rational dimension of man. The latter would be the most authentically human and, therefore, the body should be subordinated to it. The human being is described using “multiple oppositional pairs: body/soul, rationality/affectivity, need/freedom, nature/culture, instinct/morality, etc.” In the seventeenth century, Descartes makes a net separation between the rational soul and the body. The first would be the essence of man, who is characterized by his ability to think (res cogitans), while his body would be only a material addition that does not differ substantially from those of animals. Both…
Febbraio è stato un mese caratterizzato da eventi che scuotono la riflessione e il cuore del teologo morale. «Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» (Gen 2,15). La CEI trae spunto da questa citazione del primo libro della Bibbia per stilare il messaggio per la 44a Gionata per la Vita: Custodire ogni vita”[1]. Papa Francesco, invece, trae spunto dall’esortazione lucana: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36) per redigere il messaggio in occasione della XXX giornata dell’ammalato ed esortare a porsi accanto a chi soffre in cammino di carità[2]. Mentre «La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone», è il tema dell’8a Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che si celebra l’8 febbraio, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita. Affidato alla custodia dell’uomo Questi eventi fanno riflettere sulla preziosità di ogni vita, la sua fragilità, la necessità di essere solidali per fronteggiare le difficoltà. Nel progetto originario di Dio alla custodia dell’uomo è affidato sia il suo simile ,sia il resto del creato. Nel contesto dell’emergenza pandemica che viviamo a livello planetario da due anni ormai, riflettere su questi eventi…
Nel recente messaggio (23.03.2021) che il Pontefice ha inviato al Moderatore Generale dell’Accademia Alfonsiana, ha elencato una serie di sfide a cui la teologia morale deve rispondere: «la pandemia e il lavoro nel mondo del post Covid, le cure da assicurare a tutti, la difesa della vita, gli input che ci vengono dall’intelligenza artificiale, la salvaguardia del creato, la minaccia antidemocratica e l’urgenza della fratellanza» per poi aggiungere «Guai a noi se in tale impegno evangelizzatore, separassimo il “il grido dei poveri” dal “grido della terra”». In più occasioni il Pontefice ha invitato l’umanità a farsi carico propositivamente del “grido” dei poveri e della terra. Se questo invito già era presente in Evangelii gaudium (cf. n. 187) è diventato forte prima nell’enciclica Laudato sì (cf. n. 49) per essere indicato come un’istanza che interpella la coscienza nell’esortazione apostolica post sinodale Querida Amazonia (cf. nn. 8, 52). Nel maggio del 2015, papa Francesco pubblicava l’enciclica Laudato si’ lanciando un vigoroso monito per un’ecologia integrale che deve mettere al centro la preoccupazione per la natura, la difesa dei poveri, l’impegno sociale per bene comune, si sta rivelando profetico. Proprio in questa enciclica il Pontefice invita a raccogliere il grido della terra ricordando…
Il tema della “bioetica globale” ha fatto recentemente ingresso nel dibattito promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita (PAV) con l’Assemblea Generale del 25-27 giugno 2018, che è stata aperta solennemente da un ampio discorso di papa Francesco in occasione di XXV anniversario dalla sua istituzione (cf. lettera Humana communitas). Il tema della “bioetica globale” ha avuto, ovviamente, come sfondo l’enciclica Laudato si’, che implica un allargamento dei confini della “bioetica tradizionale” ai temi della vita umana e non-umana, e dei diversi contesti in cui vivono le persone e le “non-persone”. Nella nostra riflessione sul problema epistemologico da affrontare nella fondazione di una bioetica globale ci interessa in modo particolare la lettura e lo studio del cap. 4 della lettera enciclica Laudato si’ di papa Francesco (24.05.2015) intitolato Un’ecologia integrale (LS, nn. 137-162). Nel testo di questo importante capitolo, il Papa propone il proprio paradigma di lettura, d’interpretazione e di risoluzione degli attuali problemi ecologici, e non più – come abbiamo visto e fatto fin’ora – dei problemi-dilemmi bioetici, biomedici o biotecnologici all’interno di una bioetica globale o universale, di una etica planetaria o d’ethos mondiale. Nel suo percorso argomentativo il Pontifice parte dalla realtà integrale [1.] – la…