Il polverone sollevato dalla dichiarazione Fiducia supplicans[i]
DelMissier , Fidalgo , Massaro / 29 Gennaio 2024

In seguito alla pubblicazione di Fiducia supplicans si sono sentite voci e sono apparsi scritti di diverso tipo, sia a favore che contro la dichiarazione; fino a considerarla una violazione della tradizione della Chiesa oppure nient’altro che una finta apertura. Comunque sia, la polvere è stata sollevata. Non sappiamo se è quello che ci si aspettava; ma, come afferma un proverbio spagnolo, non esiste male che non venga accompagnato da qualche bene. Soprattutto è positivo che si vedano reazioni diverse e che siano rese pubbliche con rispetto e onestà. In ogni caso, non cessa di stupire come in alcuni casi sembri che il tema della “novità” di questa dichiarazione sia stato sfruttato per attaccare l’impostazione del pontificato del papa Francesco nel suo complesso, anche sottolineando che un tale dissenso non costituirebbe una mancanza di rispetto e di fedeltà al Papa in quanto successore di Pietro. Di tutte le reazioni, forse quella che ha guadagnato più notorietà è stata la Lettera proveniente dall’Africa, in rappresentanza di «varie conferenze episcopali nazionali e interterritoriali in tutto il continente africano», che ha ottenuto il consenso del Papa e del prefetto del Dicastero. Si tratta di una lettera molto ben scritta, anche se si limita…

«Al di fuori della vita incarnata non c’è salvezza»
Fidalgo , Newsletter / 22 Dicembre 2023

Abbiamo camminato nell’Avvento per celebrare il Natale. Abbiamo celebrato questo mistero unico, dove l’umano e il divino si incontrano, si abbracciano e si baciano con amore di predilezione (cf. Sal 85,10-11). Un incontro che segna la proposta cristiana di una nuova umanità. A partire da questo paradigma fondamentale dovrebbero essere misurati, verificati e strutturati gli altri paradigmi dell’ispirazione umano-cristiana. Il Natale manifesta la predilezione del Dio-della-Vita per la sua creazione e le sue creature, apparendo con il chiaro segnale di volersi coinvolgere nella loro vita, ma con rispetto e profondità, come solo il vero amore sa fare. Predilezione per i più poveri e abbandonati, per i più trascurati e disumanizzati, perché da lì, da quell’apparente insignificanza, possa manifestarsi una luce di speranza come faro guida. La vita cristiana e la riflessione che l’accompagna non possono abbandonare questo luogo teologico fondamentale e il suo paradigma basilare, se vogliono mantenerne non solo il significato, ma anche, e soprattutto, la sua attualità e plausibilità storica. Se l’Avvento ci ha preparato all’attesa immediata e finale, è stato per aiutarci a generare due atteggiamenti semplici ma fondamentali che permettessero al Natale di fare storia nella nostra vita. Cioè, prepararsi all’abbraccio finale con il Dio-della-Vita, abbracciando…

In Memoria di Enrique Dussel (1934-2023)
Fidalgo / 28 Novembre 2023

Vorrei rendere un piccolo, ma spero significativo omaggio a questo fratello del cammino, un fratello per la sua origine, per le sue ricerche e scelte di vita e di riflessione, per i suoi contributi ampiamente conosciuti in molti ambienti accademici, anche se non sempre così bene conosciuto e stimato da chi forse dovrebbe. Nato in Argentina (Mendoza) e recentemente morto in Messico (05/11), sua terra d’adozione, sposato, con due figli. La sua formazione, filosofo, teologo, storico, è ampia e variegata, pur con opzioni ben definite; formò e sviluppò la sua attività formativa ed educativa in luoghi diversi e comprendendo prospettive diverse: Argentina; Spagna; Palestina; Francia; Germania; Messico. I suoi contributi sono sempre nati dall’amalgama della vita, sentita, sofferta e arricchita dalle sue ricerche e opzioni. Una riflessione a partire da una prassi vissuta e per una prassi trasformativa. Vale la pena iniziare il suo ricordo con le sue stesse parole che ci trasmettono quel duro momento che segnò non solo il suo esodo forzato dall’Argentina, ma il resto dei suoi percorsi. Nell’Introduzione alla sua opera Etica della Liberazione[1], racconta: «Ho iniziato a scrivere quest’opera nell’ottobre del 1993, vent’anni dopo aver subito in Argentina un attentato di estrema destra che distrusse…

Le donne nella Chiesa tra aperture, avanzamenti e resistenze
Fidalgo / 7 Novembre 2023

Per non poche persone la questione delle donne è la questione del futuro della Chiesa. Alcuni segni epocali potrebbero indicare questa chiave. Già da tempo, per alcuni/e, la Chiesa ha il volto di donna. Ha quel volto soprattutto perché socialmente costituiscono la maggioranza dei componenti nelle comunità ecclesiali; anche quando i ruoli di rappresentanza in molte parti restano in mano agli uomini, le donne sono quelle che portano avanti la maggioranza delle attività pastorali; la loro presenza è altamente significativa nei gruppi pastorali e nelle assemblee liturgiche. Per non pochi settori, l’attuale pontificato e il Sinodo in corso sono un segno di apertura alla realtà delle donne. Una Chiesa sinodale che cerca di muoversi attraverso la comunione, la partecipazione e la missione, senza dubbio non può fare a meno della presenza e della voce delle donne. Se costituiscono la maggioranza delle chiese, ascoltare le loro voci e avere il loro sostegno sembra che non debba essere messo in discussione, anzi. In questo senso, si potrebbe dire che papa Francesco, con alcune nomine in alcuni incarichi e servizi vaticani, e con l’appello affinché un buon numero di donne siano presenti a questo Sinodo, e possano avere non solo diritto di parola,…

Il dualismo è un alleato della polarizzazione, perché la genera…
Fidalgo / 16 Ottobre 2023

Il dualismo finisce per sostenere che tra due poli, uno sarà sicuramente il più importante e corretto. La polarizzazione fa il resto… Tra due poli uno è giusto e l’altro sbagliato, uno è retto e l’altro errato. Pertanto, uno è morale e l’altro immorale. Il polo corretto e morale cercherà di mettere a tacere l’altro, per cui abbonderanno cancellazioni e censure di ogni tipo, esplicitamente o implicitamente. Per fare questo, si ha bisogno di etichette e fobie, di luoghi e non luoghi, di centri (sicuri) e periferie (insicure). Quelli che sono con noi e quelli che sono contro di noi, vincitori e vinti. Così, c’è più interesse a sconfiggere la parte avversaria che a sostenere il benessere comune. Interessa solo il benessere della propria “tribù”, ideologizzata e massificata, sebbene si creda paladina di ogni libertà e rispetto. In tutto questo, si utilizza la strategia della paura: l’altro diverso sarà sempre un nemico, un aggressore delle nostre “sicurezze”. Indignati per una tale “invasione”, si attacca “per legittima difesa”. Così, le aggressioni si alimentano e si intensificano a vicenda. Le opinioni si irrigidiscono e diventano estreme. Si arriva a spaventare tutti poiché siano davvero arrabbiati. Si giunge così alla conclusione logica: con…