«Al di fuori della vita incarnata non c’è salvezza»
Fidalgo , Newsletter / 22 Dicembre 2023

Abbiamo camminato nell’Avvento per celebrare il Natale. Abbiamo celebrato questo mistero unico, dove l’umano e il divino si incontrano, si abbracciano e si baciano con amore di predilezione (cf. Sal 85,10-11). Un incontro che segna la proposta cristiana di una nuova umanità. A partire da questo paradigma fondamentale dovrebbero essere misurati, verificati e strutturati gli altri paradigmi dell’ispirazione umano-cristiana. Il Natale manifesta la predilezione del Dio-della-Vita per la sua creazione e le sue creature, apparendo con il chiaro segnale di volersi coinvolgere nella loro vita, ma con rispetto e profondità, come solo il vero amore sa fare. Predilezione per i più poveri e abbandonati, per i più trascurati e disumanizzati, perché da lì, da quell’apparente insignificanza, possa manifestarsi una luce di speranza come faro guida. La vita cristiana e la riflessione che l’accompagna non possono abbandonare questo luogo teologico fondamentale e il suo paradigma basilare, se vogliono mantenerne non solo il significato, ma anche, e soprattutto, la sua attualità e plausibilità storica. Se l’Avvento ci ha preparato all’attesa immediata e finale, è stato per aiutarci a generare due atteggiamenti semplici ma fondamentali che permettessero al Natale di fare storia nella nostra vita. Cioè, prepararsi all’abbraccio finale con il Dio-della-Vita, abbracciando…