Davide e Betsabea: un eros travolgente
Massaro / 21 Febbraio 2023

Raccogliendo una provocazione di papa Francesco, secondo il quale, «il giorno di San Valentino, in alcuni Paesi è sfruttato meglio dai commercianti che non dalla creatività dei pastori» (Amoris laetitia, n. 208), nella ricorrenza del Patrono degli innamorati, abbiamo dato avvio a una serie di 4 post dedicati al tema dell’amore (questo è il secondo), ringraziando Roberto Massaro per la disponibilità a collaborare. Egli è professore di teologia morale e bioetica presso la Facoltà Teologica Pugliese, e amico dell’Accademia Alfonsiana dove ha conseguito il dottorato con una tesi sull’etica della cura (Collana Tesi Alfonsiane). Sul tema qui affrontato, ha pubblicato Si può vivere senza eros? La dimensione erotica dell’agire cristiano (EMP 2021). Nel nostro breve itinerario non potevamo tralasciare una figura titanica dell’Antico Testamento. Musicista, poeta, valoroso condottiero, profeta, re d’Israele, Davide è un uomo dai mille volti, la cui importanza è facilmente deducibile dal fatto che le sue gesta vengono riportate in più libri. «Era fulvo, con begli occhi e bello d’aspetto» (1Sam 16,12): così appare al profeta Samuele, giunto a Betlemme nella casa di Iesse per ungere il nuovo re d’Israele, scelto dal Signore al posto di Saul. Un’annotazione per nulla indifferente al prosieguo del racconto: basterà poco…

L’esperienza della sofferenza
Witaszek / 5 Marzo 2021

Ciò che sta accadendo ai nostri giorni, mi riferisco alla pandemia del Covid-19, ci porta a ridare maggiore spazio a un aspetto della ricerca teologica biblica che in realtà non è mai venuto meno, ma che oggi forse viviamo con una consapevolezza rinnovata, soprattutto per le condizioni in cui ci troviamo. Nei momenti più bui della storia, nelle guerre, nelle carestie, nelle epidemie come in tutte le altre tribolazioni, l’uomo rivela la sua vera natura, di figlio della luce o di figlio delle tenebre, che gli consente di accettare il senso del suo limite con piena fiducia anzi con intrepido coraggio invece con rabbiosa disperazione. Chi accetta di vivere l’avventura umana nella fede dei figli di Dio lo avrà sempre al suo fianco. La Bibbia non è un trattato di filosofia e nemmeno di teologia, nel senso che normalmente attribuiamo a queste discipline. La Bibbia ci presenta un’esperienza in cui l’uomo ha quasi sempre un nome, si chiama Abramo, Giacobbe, Mosè, Giobbe, l’intero popolo d’Israele: uomini veri, concreti, visti e seguiti nelle loro vicende, nelle loro esperienze di vita. Quando l’autore biblico si pone degli interrogativi, alla maniera dei filosofi, e si chiede per esempio perché esiste la sofferenza nel…

Decalogo: la verità creaturale dei propri limiti
Witaszek / 19 Aprile 2019

Decalogo: la verità creaturale dei propri limiti Il momento cruciale dell’inizio della storia d’Israele è costituito dalla sua liberazione dalla schiavitù dell’Egitto: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù» (Es 20, 2). Con queste parole si manifesta Dio, intervenendo a favore del suo popolo. Liberando il popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, YHWH si è legato a un impegno salvifico e il popolo ha reagito con le dieci grandi risposte del Decalogo. Quanti sono stati liberati, sono chiamati a vivere insieme, in libertà, davanti a Dio. Le condizioni per permanere nello stato di libertà sono la fedeltà a Dio come unico Signore e la solidarietà con gli altri membri dell’alleanza in un rapporto di amore reciproco. La risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio si esprime mediante il comportamento retto, in una logica di fede. I comandamenti del Decalogo non cancellano la nostra libertà, anzi la esaltano, ponendola al centro delle decisioni personali. A uno sguardo superficiale, i precetti potrebbero apparire come dei divieti che limitano la nostra libertà. In realtà non è così: avvertire infatti che una strada non è da prendere, lascia tutta la libertà di scegliere molte alternative a…