The principles of CST from an ecological perspective
Carbajo / 17 Marzo 2023

The growing ecological awareness invites us to broaden the horizons of the four principles of Catholic Social Teaching (CST): human dignity, solidarity, subsidiarity, and the common good[1]. The first principle affirms that the human being is an image of God (“imago Dei”) and has a very special dignity which, however, does not imply separation, but rather collaboration and service. Being capable for God (“capax Dei”) and, at the same time, brother of all creatures, the human being must serve them in the logic of gift, thus imitating the kenosis of Christ. Therefore, the awareness of his human dignity must not separate him from the rest of creation, but rather reinforce his responsibility towards all creatures. We are all brothers and sisters of the same heavenly God and part of a single project of love. On the other hand, the respect for creation does not mean that it is static and untouchable, as some neo-pagan or pantheistic movements claim, sacralizing it as “an untouchable taboo” (CV 48). In the name of an idea inspired by egocentrism and biocentrism it is being proposed that the ontological and axiological difference between men and other living beings be eliminated, since the biosphere is considered…

Costruire la pace secondo la Dottrina sociale della Chiesa
Salutati / 12 Aprile 2022

Nel 1961, in Mater et magistra, Giovanni XXIII trattava di un nuovo fenomeno che chiamò “socializzazione”, intendendo con questo termine l’intensificarsi delle relazioni e dell’interdipendenza tra gli esseri umani all’interno di uno stesso Stato ed a livello globale (nn. 45 ss.). All’interno dello stesso Stato il Papa constatava, ad esempio, la quota crescente di spesa sociale alimentata dall’imposizione fiscale, che rende i membri di una società sempre più interdipendenti attraverso l’istruzione, l’assistenza sanitaria, i sistemi di sicurezza sociale e le varie altre forme che caratterizzano lo “Stato sociale”. A livello internazionale, all’inizio degli anni ’60, riscontrava sviluppi analoghi nel moltiplicarsi degli Stati, precedentemente colonizzati, che avevano conquistato una nuova indipendenza e che chiedevano di partecipare alla gestione collettiva del mondo aderendo all’ONU, senza tuttavia, per molti di essi, poter concretamente contribuire ad incidere realmente ed in modo equo nel processo decisionale (Francesco, Discorso all’O.N.U., 25.09.2015). Gli sforzi dell’umanità per una maggiore cooperazione e unità e le istituzioni che manifestano questo impegno sono considerati da Giovanni XXIII e dal magistero successivo “segni dei tempi” per la Chiesa, in quanto «ciò che di buono si trova nel dinamismo sociale odierno» in termini di movimento verso l’unità, di progresso della sana socializzazione e…