Un’esperienza sinodale: Michael Brehl, C.Ss.R. – Superiore Generale

Un’esperienza sinodale: Michael Brehl, C.Ss.R. – Superiore Generale

Un’esperienza sinodale

 

Carissimi docenti e studenti, è per me motivo di grande gioia poter condividere con voi l’esperienza vissuta dal 3 al 28 ottobre come membro della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Sarebbe impossibile presentare in poco tempo tutti gli argomenti trattati. Condivido con voi solo alcune tematiche, o impressioni, che possono aiutare la nostra comune riflessione teologica morale.

La prima impressione che vorrei condividere con voi ha proprio a che fare con questo Documento. Leggendolo, infatti, si riesce a cogliere la sua originalità rispetto all’Instrumentum Laboris, prova del fatto che effettivamente i lavori sinodali siano stati contraddistinti da un atteggiamento di ascolto e di reciproco arricchimento. Non a caso, nel testo finale troverete l’espressione “camminare” come parola chiave: camminare insieme ai giovani per conoscere la loro realtà, come Gesù si avvicina ai discepoli di Emmaus; lasciare che i loro – e i nostri – occhi si aprano, sotto la luce dello Spirito Santo; camminare insieme, per un rinnovato slancio missionario.

Quella di ottobre è stata, dopo il Sinodo sulla Famiglia, la mia seconda partecipazione a un’Assemblea Sinodale e non vi nascondo che, avendo ricevuto solo lo scorso mese di giugno l’invito, è stato molto difficile riscrivere l’agenda degli impegni già presi. Tuttavia ne è valsa la pena. Infatti, dopo aver ascoltato i primi interventi, fin da subito ho potuto cogliere la bellezza e la novità di questo evento: la presenza di tanti giovani che si sono espressi liberamente; lo stile di Papa Francesco che, con grande umiltà, ha ascoltato tutte le riflessioni fatte, prendendo appunti e aspettando il suo turno per poter intervenire; la condivisione delle esperienze di tanti Vescovi con il cuore aperto ai bisogni dei giovani.

La seconda impressione che vorrei comunicarvi riguarda la “sinodalità”. Non ho assistito a discussioni su questo argomento, ma posso dirvi con grande gioia di averne fatto viva esperienza, attraverso il discernimento ecclesiale e la comune volontà di fermarsi alla luce di quanto ascoltato, per progettare insieme nuove strategie missionarie. Attraverso questi atteggiamenti ho potuto constatare il desiderio grande – emerso anche da molti interventi – di essere una Chiesa più relazionale e meno strutturale.

Per quanto riguarda le sfide evidenziate nel Sinodo, vorrei qui menzionarne alcune. Anzitutto, la questione della migrazione. È interessante notare, a tal proposito, che 1/7 della popolazione mondiale è migrante e che circa 1/4 dei rifugiati hanno meno di trent’anni. La migrazione va oggi considerata come un nuovo paradigma della Chiesa, che ci invita non solo a strutturare la pastorale nei luoghi dove i migranti arrivano, ma anche a considerare le problematiche delle comunità dalle quali per tanti motivi si allontano. Il Santo Padre, su questa sfida, ha suggerito quattro parole per una rinnovata e fruttuosa linea di azione pastorale: «Accogliere, proteggere, promuovere e integrare».

Altra sfida ha riguardato il tema della sessualità. È emersa, infatti, l’esigenza di trovare nuove modalità per poter comunicare ai giovani la bellezza e l’originalità della visione cristiana su questo punto. Ma, al tempo stesso, in molti interventi è stata sottolineata la richiesta di formulare un’antropologia “più adeguata”, che sappia mettere in luce anche l’accompagnamento per le persone omosessuali e per i giovani conviventi non sposati.

Infine, rispetto al tema della vocazione, è stata indicata la necessità di non leggerla esclusivamente come progetto di vita matrimoniale o di consacrazione, ma di inserirla nel più ampio ambito della vita, intesa come risposta alla chiamata di Dio e come approfondimento della relazione con la persona di Gesù Cristo verso un cammino di santità.

Ed è a partire da questa relazione viva con Gesù, carissimi docenti e studenti, che intendo formularvi un semplice pensiero di auguri per le prossime festività natalizie. Il Figlio di Dio, venuto a stare in mezzo a noi, possa abitare nei vostri cuori e dare senso e luce alla vostra attività di ricerca, a servizio e in ascolto anche dei giovani.

Michael Brehl C.Ss.R.,
Superiore Generale della C.Ss.R.
Moderatore Generale dell’Accademia Alfonsiana