Un grazie sincero al prof. Sabatino Majorano

Un grazie sincero al prof. Sabatino Majorano

 

Con queste poche righe vogliamo ringraziare il prof. Sabatino Majorano per i suoi 45 anni di insegnamento al servizio di tanti giovani che hanno studiato all’Accademia Alfonsiana. Dal 1° ottobre 2019 diventa docente emerito a tutti gli effetti.

Il prof. Majorano subito dopo l’ordinazione venne inviato a Roma per conseguire la licenza in teologia morale e successivamente il dottorato per espressa volontà del Moderatore Generale del tempo. Conseguita la licenza nel 1971 fu richiamato in Provincia per un triennio dove ha svolto il servizio di formatore dei futuri missionari redentoristi della provincia di Napoli e di docente presso lo studentato redentorista napoletano (1972-1975). Nel 1975 è richiamato a Roma per terminare gli studi in vista dell’inserimento attivo tra il corpo docente dell’alfonsianum. Nel 1977 consegue il dottorato sotto la direzione del prof. Domenico Capone, C.Ss.R. Già prima di conseguire il dottorato è assistente dei professori Capone e Bernhard Häring, C.Ss.R. Dal 1978 ha iniziato a dare in Accademia Alfonsiana corsi propri come docente inviato.

Negli anni 1978-1982 ha insegnato teologia morale, come docente invitato, presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma.

Dal 1982 al 1993 è stato professore invitato presso la Pontificia Università Gregoriana (Istituto di scienze religiose) e presso la Facoltà di Teologia negli anni 2007-2010.

Dal 1988 al 1993 e poi dal 2011 al 2016 ha insegnato teologia morale nel seminario regionale di Chieti.

Dal 1989 al 2019 ha dato corsi annuali, come professore invitato, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.

Dal 1996 al 2016 è stato professore invitato presso la Pontificia Università Urbaniana.

Dal 2010 ha intrapreso una collaborazione semestrale con il Seminario Regionale di Anagni (Roma).

Ha inoltre tenuto corsi presso diversi Istituti di Scienze Religiose e Scuole di Formazione Socio-politica (Caymari – Roma; Capua; Piedimonte Matese, Nocera Inferiore).

È stato vicepreside dell’Accademia dal 1995 al 2001 quando è stato eletto Preside della stessa prestigiosa Istituzione fino al 2008.

Al raggiungimento del 75°, nello scorso mese di maggio, dopo aver concluso il suo ultimo corso è stato richiamato dai suoi Superiori nella Provincia religiosa di appartenenza dove è impegnato nella formazione continua dei confessori esercitando in prima persona questo delicato ministero.

Nei 45 anni di insegnamento in Accademia, e nella sola istituzione Redentorista, ha offerto più di 80 corsi, senza contare i seminari. Ha diretto 213 dottorati come primo moderatore, 54 come secondo e 278 tesi di licenza. Solo elencando questi numeri si può capire la mole di lavoro intellettuale di questo nostro docente non sostituibile. Anche se ritornato in Provincia porterà a termine i lavori di moderazione delle tesi, dove è primo moderatore iniziati prima di diventare merito, ed offrirà ancora il suo contributo alla Congregazione delle Cause dei Santi e alla Segreteria del Sinodo.

Autore di numerosi libri, articoli e contributi il pensiero teologico del prof. Majorano si può riassumere con una frase “Fedeli alla chenosi del redentore”.

Infatti in tutti questi anni di studio ed insegnamento, la sua ricerca è stata guidata dalle istanze conciliari inerenti una teologia morale rinnovata. In modo particolare ha perseguito la strada dell’articolazione teologica, centrata sul mistero del Cristo, visto non solo come fondamento e contenuto, ma anche come “via”. Di qui la scelta per una teologia morale fedele alla chenosi misericordiosa (copiosa redemptio). Da questa scelta di fondo deriva in Majorano una proposta teologico-morale capace di superare la riduzione casistico-normativa e di aprirsi alla prospettiva vocazionale alla santità. In coerenza con Gaudium et spes n. 16, egli si è impegnato ad approfondire la tematica della coscienza e della sua formazione, in ascolto dei dati esperienziali e delle scienze, inserendoli però in un percorso specificamente teologico, teso a sottolineare la profondità misterica della coscienza come “sunmarturia” dello Spirito. In particolare, il magistero del prof. Majorano ha sempre avuto a cuore un contatto con la pastorale, dovendo la teologia far suo il linguaggio del popolo. Da questa preoccupazione costante è scaturito l’impegno continuo per l’aggiornamento del clero e per la divulgazione della morale come pratica pastorale[1].

Al professore Majorano possiamo solo dire Grazie per la testimonianza di viva memoria del redentore che ha saputo trasmettere ad intere generazioni di studenti.

[1] Per approfondire il pensiero del prof. S. Majorano cf. A. V. Amarante, Fedeli alla chenosi del Redentore. Scritti in onore di Sabatino Majorano, Ed. Dehoniane, Bologna 2014.