Welcome Day: Alfonsiana 70 Talk Show!

Welcome Day: Alfonsiana  70 Talk Show

3 ottobre 2019

Il 3 ottobre 2019 si è svolto presso l’Accademia Alfonsiana di Roma il consueto appuntamento annuale del Welcome Day, una giornata dedicata all’accoglienza dei nuovi studenti che iniziano il proprio percorso di studi e per ritrovarsi insieme per cominciare il nuovo anno accademico. La giornata in modo decisamente vivace attraverso una presentazione interattiva dedicata al “passato, presente e futuro dell’Accademia Alfonsiana”, con particolare riferimento al settantesimo anniversario di fondazione dell’Accademia, organizzata dalla Commissione Attività Culturali (CAC) e moderata in stile talk show dal Prof. Mario Boies C.Ss.R….. (continua a leggere l’articolo di Don Andrea Pizzichini)

Riviviamo insieme i momenti del Talk Show “Alfonsiana 70”, secondo la scaletta di seguito indicata:

  • Introduzione del Prof. Mario Boies, C.Ss.R., moderatore del talk show;
  • Intervista al Prof. Seán Cannon, C.Ss.R., Preside emerito;
  • Intervista al prof. Jules Mimeault, C.Ss.R., Vicepreside;
  • Intervista alla Dott.ssa Danielle Gros, Segretaria Generale;
  • Intervista al Rev. Don Andrea Pizzichini, studente di dottorato.
  • Video Promozionale

Talk Show Alfonsiana 70!

Moderatore del Talk Show Prof. Mario Boies

 

Prof. Boies:  Carissimi Studenti e Professori, Benvenuti tutti  al nostro Talkshow Alfonsiana 70! Un Talkshow speciale  che abbiamo organizzato per ricordare  il Settantesimo anniversario dell’Accademia Alfonsiana! 

 

Oggi vivremo insieme il passato, il presente e il futuro dell’Accademia. Per questo utilizzeremo una presentazione interattiva con quattro invitati speciali e parecchi video molto originali.

Video Storico sull’Accademia

 

Intervista al Prof. S. Cannon

 

Prof. Boies: Dopo aver visto questo bel video storico,  su due moderatori generali (il primo e l’attuale) su tutti i presidi che abbiamo avuto durante questi 70 anni,  e sulla  costruzione dell’Academia, ci rivolgiamo al Prof. Cannon, che è stato il quarto preside dell’Alfonsiana. Prof. Cannon siamo fortunati ad averla tra di noi oggi, perché possiamo dire che Lei  è una memoria viva del passato dell’Accademia .  A proposito, da una prospettiva storica, Lei potrebbe spiegarci come è iniziata L’Accademia? Cioè, quale fu l’intuizione primaria del Generale Buijs per fondare l’Alfonsiana? 

Prof. Cannon: Per rispondere a questa domanda bisogna tornare all’intuizione di Sant’Alfonso. Dalla sua esperienza missionaria egli era convinto che il sacerdote aveva bisogno di una costante preparazione e conoscenza della morale. Diceva che nessun confessore doveva lasciare dalle sue mani i libri di morale. Per questo motivo egli stesso insegnava la morale agli studenti dell’istituto nascente e per questo scopo ha composto e aggiornato con grande fatica la sua proposta teologica morale. Nel 1947, poco dopo la 2° Guerra  Mondiale, il P. Leonardo Buijs è stato eletto Superiore generale dei redentoristi. Egli aveva una buona conoscenza della teologia morale alfonsiana. Stimava moltissimo Sant Alfonso come maestro di una teologia morale prudenziale poiché il santo 1) cercava di conoscere lo stato interiore del penitente e rispettare la sua coscienza, e 2) intendeva la scienza morale come scienza in via di sviluppo a causa della necessità di rispondere ai bisogni mutevoli dei vari penitenti. Però, in quel momento storico, P. Buijs vedeva il pericolo che la tradizione morale e pastorale alfonsiana potesse diventare sterile e incapace di rispondere alle nuove sfide del dopoguerra. Quindi egli ha fondato l’Accademia Alfonsiana per contribuire al rinnovamento della teologia morale in generale e in particolare per il risveglio dei studi alfonsiani. A tale scopo ha chiamato vari esperti dai studentati redentoristi per formare il nucleo dei docenti del nuovo istituto. Tra di loro ricordiamo Domenico Capone, Louis Vereecke, Bernhard Haering, Paul Hitz, e Joseph Owens.

Prof. Boies: Grazie! Adesso capiamo meglio le origini dell’Accademia. Come Preside e professore emerito, cosa significa per Lei, celebrare il Settantesimo anniversario dell’Accademia?

Prof. Cannon: Per me è stato una grande gioia partecipare alla felice ricorrenza. Sono stato professore all’Accademia per quasi la metà dei settant’anni della sua vita. Ho conosciuto e collaborato con buona parte della prima e seconda generazione dei docenti. Settant’anni dell’Accademia Alfonsiana significano storia, rinnovamento, molti passi avanti e qualche arresto, risultati significativi e modesti, eventi solenni e lavori nascosti, però sempre con un solo scopo: comunicare le intuizioni del nostro fondatore Sant’Alfonso e dei suoi seguaci nel campo etico-morale e di elaborare una teologia morale sempre in dialogo con le scienze moderne. Ora, all’inizio del nuovo anno accademico, bisogna porsi in ascolto e impegnarsi a rispondere alle parole di Papa Francesco:

“La celebrazione dell’anniversario…non può limitarsi al ricordo di ciò che si è fatto, ma deve soprattutto spingere a guardare avanti, a ritrovare entusiasmo nella missione, a progettare passi coraggiosi per meglio rispondere alle attese del Popolo di Dio.”

Prof. Boies: Davvero bellissima ed interpellante questa citazione del Papa Francesco, all’occasione dell’udienza che abbiamo vissuto il 9 febbraio scorso.


Udienza con Papa Francesco 9 febbraio 2019

 

Prof. Boies: Grazie Prof. Cannon per il suo impegno al servizio dell’Accademia, per più di 40 anni.  Adesso, andiamo alla pubblicità,  con la presentazione dell’Ambito fondamentale. Prego Maestro Maikel!(P. Maikel Dalbem, motaggio video)

 

 

 

Video sulle quattro generazioni dei professori

 

 

Prof Boies: Dopo la proiezione di questo video sulle 4 generazioni dei Professori dell’Accademia, ci rivolgiamo al Prof. Mimeault, redentorista, e Vice-Preside dell’Accademia.

Intervista al Prof. Jules Mimeault

 

Prof. Boies: Professor Mimeault, nel video, abbiamo visto molti professori della prima generazione come Haring, Capone, Raponi, Verrecke che hanno veramente apportato un rinnovamento alla teologia morale post-conciliare. Nel video abbiamo anche visto una foto storica sul conferimento del dottorato honoris causa al Padre François-Xavier Durrwell alla presenza dell’allora Cardinale Ratzinger e del Generale Lasso. Professore Mimeault, Lei, avendo fatto il suo dottorato sul pensiero di Durrwell potrebbe quindi spiegarci, in sintesi, il contributo di Durrwell al rinnovamento della teologia morale postconciliare?

Prof. Mimeault: P. François-Xavier Durrwell è un Redentorista francese, dell’allora provincia di Strasburgo, in Alsazia. Lui non è un moralista. In che modo possiamo dire allora che ha contribuito al rinnovamento della teologia morale post-conciliare? Per capirlo, penso che sia opportuno richiamare uno dei testi più importanti del Concilio sulla teologia morale: il famoso numero 16 del Decreto Optatam totius sulla formazione sacerdotale. Secondo questo testo conciliare, tutte le discipline teologiche (inclusa la teologia morale) devono essere “rinnovate per mezzo di un contatto più vivo col mistero di Cristo e con la storia della salvezza”. Il testo continua: “ Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale, in modo che la sua esposizione scientifica, più nutrita della dottrina della sacra Scrittura, illustri la grandezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo”. Tutta la teologia di P. Durrwell è nutrita dalla sacra Scrittura e la sua ampia opera ha portato la luce del mistero pasquale di Cristo su ogni tema teologico. Potrei dire che ha così contribuito a capire la collocazione della teologia morale nell’insieme della teologia: come la vita morale del cristiano, essa è radicata in Cristo e nell’uomo ricreato in lui come figlio adottivo partecipante della vita divina. Perciò P. Durrwell è stato insignito del titolo di Dottore honoris causa dell’Accademia Alfonsiana, il 7 dicembre 1996. Il Diploma che ricevette in quella occasione esprime chiaramente il motivo di questo: “a causa del suo importante contributo nella ricerca sul mistero pasquale, fonte e culmine della vita cristiana”.

Prof Boies:  Molto interessante questo legame fra il mistero pasquale in relazione con la teologia morale! Infine, per i nostri studenti, qual è la specificità della tradizione morale alfonsiana insegnata qui nell’Accademia?

Prof. Mimeault: Ci sono professori dell’Accademia che certamente potrebbero rispondere a questa domanda con maggiore competenza. Posso però dire qualcosa al riguardo. La tradizione alfonsiana si rifà non soltanto alla dottrina di sant’Alfonso, ma alla sua esperienza e la sua collocazione nella storia della morale. In un contesto in cui c’era anche una morale lassista, sant’Alfonso è stato formato in una morale rigorista. Ma questa non lo soddisfaceva. È attraverso la sua esperienza pastorale, in particolare il ministero delle confessioni, che ha revisionato la sua morale. Un criterio importante era di aiutare il penitente ad amare Cristo. Una semplice applicazione fredda della legge spesso produceva piuttosto l’effetto contrario. Per lui, il confessore, oltre ad avere un ruolo di giudice, è padre e medico. Il suo ruolo non è soltanto di porre una diagnosi ma di proporre un rimedio. Per questo bisogna servire contemporaneamente la verità di Cristo e la tenerezza di Cristo.

Papa Francesco, nel suo discorso in occasione del 70ª anniversario dell’Accademia, il 9 febbraio scorso, ci ha incoraggiati ad essere  fedeli alla tradizione alfonsiana, non avendo paura di “sporcarsi le mani”. Questo, ovviamente, non vuol dire di amare la sporcizia, ma piuttosto di avvicinarsi alla realtà delle persone, rappresentando Cristo che certo è Verità, ma anche Via. Direi che sporcarsi le mani è possibile e fruttuoso se nello stesso tempo si accetta di pulire o purificare lo sguardo, fissandolo su Cristo Pastore Crocifisso. Sant’Alfonso ha capito che la Verità che è Cristo è sempre più grande e più viva di ciò che possiamo imprigionare in concetti. E ha agito seguendo questa saggezza.

Prof Boies: Grazie Professore Mimeault per questi chiarimenti che ci aiutano a capire meglio la specificità della teologia morale che insegniamo qui, sui passi di Sant’Alfonso di Liguori. Adesso, andiamo alla pubblicità, con la presentazione dell’Ambito speciale. Maestro Maikel!

 

Video sugli Ufficiali

 

Prof. Boies: Dopo la proiezione di questo video, sui nostri ufficiali e il loro “team”, ci rivolgiamo alla nostra carissima Signora Gros, Segretaria generale dell’Accademia.

Intervista alla Dott.ssa Danielle Gros

 

Prof. Boies: Signora Gros, Lei sta lavorando nell’Accademia      da più di 30 anni, al servizio degli studenti nella Segreteria? A tal punto che, ho sentito dire che per la sua cordiale accoglienza agli studenti viene confidenzialmente e familiarmente considerata come una “madre” . Come mai? Ci potrebbe spiegare perché gli studenti la chiamano così?

Sig.ra  Gros :Suggerirei di chiederne il motivo agli studenti …. Personalmente, posso solo ipotizzare che se gli studenti mi considerano una “madre” è perché nel mio ufficio si sentono accolti e ascoltati come a casa, e trovano la disponibilità e la comprensione che vengono naturali ad una “madre”, appunto!

 

Prof. Boies: Signora Gros, lei conosce bene le altre università pontificie di Roma. Allora, quale sarebbe la particolarità di studiare all’Accademia?

Sig.ra Gros: L’offerta formativa in TM a Roma, ormai, è molto vasta. La si può studiare alla Gregoriana, all’Urbaniana, alla Santa Croce… Ma non dimentichiamo che l’Accademia è da 70 anni, senza dubbio, “IL” luogo dove studiare la TM secondo lo spirito e l’insegnamento di Sant’Alfonso, patrono dei moralisti e dei confessori! Quale posto migliore per specializzarsi in questa disciplina?!

Prof. Boies: Grazie! Sono sicuro che questo conferma la scelta dei nostri studenti di studiare qua! Ed infine, Signora Gros, dopo tutti questi anni nell’Accademia, al servizio degli studenti e dei Professori,  quale è la sua soddisfazione più grande?

Sig.ra Gros: Senz’altro quella di aver avuto l’opportunità, in questi 33 anni di servizio all’Accademia, di incontrare studenti e docenti provenienti dai 5 continenti: un’opportunità unica, quella di trovarsi, restando a Roma e lavorando, a contatto con tutte queste diverse realtà e culture! La stessa opportunità viene offerta a tutti gli studenti che, per qualche anno, hanno la grazia di poter vivere in questo microcosmo dell’Accademia dove viene rappresentata la Chiesa Universale! Agli studenti dico: approfittate dell’occasione, probabilmente unica nella vostra vita!!!!

Prof Boies: Grazie Signora Gros per la sua attenzione premura verso tutti noi.  Adesso, andiamo alla pubblicità, con la presentazione dell’Ambito della scrittura, la patristica e la storia. Maestro Maikel!

 

 

Il futuro dell’Accademia: gli studenti

 

Prof. Boies: Dopo la proiezione di questo bel video sul nostro futuro, che sono i nostri carissimi studenti, ci rivolgiamo a uno di loro, Don Andrea Pizzichini.

Intervista a Don Andrea Pizzichini

 

Prof Boies: Don Andrea, come sa, per aver fatto la licenza nell’Accademia, abbiamo un approccio interdisciplinare della teologia morale.Secondo Lei, qual è la pertinenza di studiare oggi, l’etica con un approccio interdisciplinare? 

Don Pizzichini: Questa parola, «interdisciplinare», ormai compare sempre più spesso e non sta a significare altro che la teologia morale debba essere aperta a ogni dimensione del reale: per questo è chiamata ad aprirsi al dialogo, oltre che naturalmente con le altre discipline teologiche, anche con la filosofia e le scienze. Fare teologia morale è infatti studiare la vita dell’uomo in Cristo, la quale non si fa certo  mprigionare in una definizione; inoltre, quello dell’uomo, proprio perché chiamato all’altezza della vocazione divina, è un mistero che non potrà mai essere racchiuso nella strettezza del metodo di una singola disciplina: pertanto un approccio interdisciplinare è richiesto dallo stesso oggetto delle varie discipline (cioè l’uomo, appunto) per cui esse tendono naturalmente (almeno se praticate con onestà intellettuale) ad aprirsi ad altri metodi e punti di vista per arricchirsi vicendevolmente.

Oltre a ciò, stiamo vivendo un cambiamento d’epoca, come ebbe a dire Papa Francesco di qualche anno fa di fronte ai rappresentanti della Chiesa italiana. Questo fa sì che si assista a rapidi mutamenti della società nonché a continui incontri-scontri tra culture molto diverse in un tessuto sociale che è sempre meno omogeneo. Come presentare quindi una visione globale dell’uomo che non si faccia trascinare da tutti questi mutamenti? Un approccio interdisciplinare è pertanto l’unico che possa permettere un’etica veramente integrale, che non si pieghi a particolarismi o ristrettezze che rischiano di sfociare nell’ideologia, ma sappia fare sintesi, cogliendo la ricchezza che ogni punto di vista si può sviluppare.

Prof. Boies: Molto illuminante per i nostri studenti questa relazione fra teologia morale e l’approccio interdisciplinare che ci invita a dialogare con le altre scienze come: la psicologia, la sociologia,  l’antropologia, le neuroscienze, ecc. Infine, Don Andrea, una domanda molto importante per noi, come l’approccio alfonsiano della teologia morale aiuta ad essere un buon pastore per il popolo di Dio?

Don Pizzichini: L’approccio alfonsiano alla teologia aiuta perché – può sembrare ovvio – è un approccio pastorale. Certo, questa è una parola che va molto di moda, al punto da essere diventata anche un luogo comune, ma forse è bene soffermarcisi sopra un attimo, in quanto, in effetti, il rischio per la teologia morale (ma direi per l’etica in generale) è quello di perdere di vista la vita, la vita concreta, quella delle persone in carne e ossa. Infatti, se c’è una tentazione per chi studia la morale è quello di costruirsi un sistema che funzioni bene sulla carta, ma in genere ciò che funziona bene sulla carta non regge alla prova dell’esistenziale. Come dicevo prima, la persona umana non si lascia ingabbiare in una definizione; e allora occorre essere sia studiosi che attenti ascoltatori delle vicende concrete del popolo di Dio, in modo che esse possano provocarci senza farci chiudere in pensieri di comodo. È un approccio quindi che aiuta a sviluppare uno sguardo di misericordia sulle ferite degli uomini e delle donne del nostro tempo, uno sguardo e un cuore attento ai bisogni di coloro che il Signore ci affida e per i quali le esigenze stesse della carità ci spingono ad approfondire sempre di più lo studio – uno studio che sappia farsi azione, soprattutto di guarigione e riconciliazione.

Prof Boies: Grazie Don Andrea per la sua testimonianza che è stata sicuramente molto stimolante per i nostri studenti. Carissimi, quando parliamo del futuro dell’Accademia, dobbiamo anche parlare dei mezzi di comunicazione che utilizziamo per insegnare la TM su Internet. Per questo, andiamo alla pubblicità per scoprire i social media dell’Accademia e le nostre pubblicazioni. Maestro Maikel!

I Social media

 

Prof. Boies: Carissimi studenti, vi auguriamo una bella esperienza accademica tra di noi. E speriamo che potrete aprire la strada a nuovi studenti del vostro paese, per fare questa specializzazione in TM sui passi di Sant’Alfonso. E per aiutarvi a fare la promozione dell’Accademia Alfonsiana,   vi presentiamo, questo video promozionale che troverete sul nostro sito web. Maestro Maikel!

 

Perché studiare all’Accademia Alfonsiana?

Come Sant’Alfonso, l’Accademia continua ad insegnare a coloro che insegnano!

 

Foto della giornata del Welcome Day