Accademia Alfonsiana
Basilio Petrà
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I limiti dell'innocenza
Anno: 2011 |
Descrizione dell'opera
Nel pensiero morale cattolico il soggetto risponde dei suoi atti
in quanto sono volontari. Il peccato involontario, pertanto, non
è imputabile moralmente al soggetto, non può essere
oggetto di penitenza e non necessita di perdono. Involontario è
anche il male causato da coscienza invincibilmente erronea, che
pure è norma di condotta.
Tale dottrina, che ancora domina il pensiero teologico-morale cattolico,
ha suscitato negli ultimi anni molto disagio e difficoltà
varie. Non casualmente l'allora card. Ratzinger e papa Giovanni
Paolo II hanno espresso dubbi su di essa, giacché sembra
togliere consistenza e tragicità al male provocato dall'uomo.
Una rilettura integrale della questione è resa possibile
dalla tradizione teologica delle Chiese ortodosse, che hanno conservato
la nozione di peccato involontario, un peccato del quale costantemente
si chiede penitenzialmente perdono a Dio nelle celebrazioni liturgiche
e sacramentali. Segno della debolezza originaria dei figli di Adamo,
il peccato involontario costituisce pur sempre un male addossabile
all'uomo e al suo agire.
L'autore analizza le fonti e i concetti che sostengono la posizione
della tradizione ortodossa, così come appaiono nella liturgia,
nella letteratura patristica e nella teologia ortodossa contemporanea.
Nella conclusione, esprime la convinzione che tale tradizione può
aiutare a ritrovare la percezione adeguata della serietà
del male, di ogni male, anche di quello del quale l'uomo è
causa pur non facendolo oggetto del suo volere.
Sommario
Un fatto, per cominciare… Introduzione. Il peccato involontario
nel pensiero cattolico: dalle certezze del passato al disagio odierno.
I. Il «peccato involontario» nella liturgia orientale.
II. Le radici greche del «peccato involontario». III.
Il «peccato involontario» nella tradizione orientale
del primo millennio. IV. Il «peccato involontario» nella
teologia ortodossa contemporanea. Oltre il disagio e lo scandalo.
Per una conclusione. Appendice. Indici
Note sull'autore
BASILIO PETRÀ (Arezzo 1946), figlio di genitori greci, laureato
in filosofia e dottore in teologia morale, è presbitero della
diocesi di Prato. È professore ordinario di teologia morale
fondamentale e di morale familiare presso la Facoltà teologica
dell'Italia centrale (Firenze); dal 1979 è docente invitato
di teologia morale patristica greca presso l'Accademia Alfonsiana
(Roma); dal 1992 tiene corsi di morale ortodossa presso il Pontificio
Istituto Orientale (Roma). È consultore della Congregazione
per le Chiese orientali cattoliche, professore invitato presso l'Istituto
ecumenico San Nicola di Bari, membro del Board of Governors dell'Intams
(International Academy for Marital Spirituality) di Bruxelles. I
suoi ambiti di ricerca e di pubblicazione sono la teologia morale,
la tradizione ortodossa e la teologia del matrimonio. Presso le
EDB ha pubblicato: Tra cielo e terra. Introduzione alla teologia
morale ortodossa contemporanea (1992); Il matrimonio può
morire? Studi sulla pastorale dei divorziati risposati (1996); Preti
sposati per volontà di Dio? Saggio su una Chiesa a due polmoni
(2004); La penitenza nelle Chiese ortodosse. Aspetti storici e sacramentali
(2005); La Chiesa dei Padri. Breve introduzione all'Ortodossia (2a
ed. aumentata, 2007) e La contraccezione nella tradizione ortodossa.
Forza della realtà e mediazione pastorale (2009).