Natale in Accademia

Natale in Accademia

 

 

(Roma, 18 dicembre 2019) – Mercoledì 18 dicembre presso la sede della Accademia Alfonsiana si è celebrata la festa natalizia della comunità accademica. La mattinata è stata scandita da tre eventi: una meditazione, tenutasi in Aula Magna, la Santa Messa, celebrata nell’adiacente Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, ed infine il pasto insieme accompagnato dallo scambio degli auguri natalizi.

Il primo momento, moderato dal Professor Krszystok Bieliński, ha visto lo studente Andrew Camilleri guidare una riflessione avente per tema il documento sulla “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco ad Abu Dhabi assieme al Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al Tayeb. Possiamo individuare il contesto della dichiarazione nel pontificato di papa Francesco e nell’istanza da lui proposta con forza del dialogo, definito fin dalla sua prima esortazione apostolica del 2013 «condizione necessaria» (EG, n. 250). Camilleri ha enucleato le caratteristiche del dialogo, consistenti in ascolto, empatia, amicizia, capacità di incontro. La Dichiarazione sottolinea la necessità di creare una “civiltà dell’incontro”, da contrapporsi alla “inciviltà dello scontro”. Per la costruzione di tale civiltà un ruolo del tutto primario lo assumono le religioni, che operano come «sentinelle di fraternità nel buio dei conflitti». La via da adottare, affermano il Papa e il Grande Imam, è quella del dialogo. Imboccare questa strada porta gli uomini ad intraprendere un pellegrinaggio, una conversione continua, atteggiamento proprio di chi si mette in cammino. Il Papa esorta fortemente ad attuare le istanze contenute nel documento per guarire il nostro mondo ferito. È responsabilità di tutti diventare apostoli del dialogo, crescere in questa vera e propria arte del dialogare. La meditazione è stata impreziosita da una testimonianza dello Studente George Ayoub su come la Chiesa di Terra Santa si sforzi di vivere il dialogo. Si tratta di un dialogo quanto mai sofferto in quei luoghi, tuttavia estremamente necessario. Due gli esempi concreti proposti: la visita di San Francesco al Sultano nel corso della V crociata nel giugno del 1219, ottocento anni fa, e i rapporti odierni tra i cristiani di Gerico, nel numero di soli cinquecento, e i loro concittadini mussulmani, cinquanta volte più numerosi (25.000). Tra cristiani e mussulmani, nonostante i disagi e le incomprensioni, vi sono molte occasioni quotidiane di dialogo e di condivisione, iniziando dagli eventi concreti della vita quali i matrimoni, i funerali e le feste religiose.

Terminata la meditazione, tutti si sono spostati nel Santuario adiacente per la Santa Messa: occasione per affidare al Signore che viene il tratto di cammino intrapreso in questi mesi di vita accademica. Ha presieduto la celebrazione lo studente neo-sacerdote Stefano Manta, ordinato presbitero il 6 dicembre scorso per la diocesi di Nardò Gallipoli. Don Luis Sleutjes, che ha tenuto l’omelia, ha condiviso ai presenti tre parole: vicinanza (di Dio che si fa gradualmente prossimo al popolo fino al suo apice con l’Incarnazione), coraggio (di Giuseppe, che accoglie Gesù e Maria), corresponsabilità (di ogni uomo quando, come Giuseppe, accoglie il progetto di Dio). Al termine della Messa il preside Alfonso Amarante, oltre agli studenti e a coloro che avevano organizzato l’evento, ha ringraziato i superiori dell’Ordine Redentorista, sempre attenti a valorizzare e a sostenere la missione dell’Accademia, e ha sottolineato il bello spirito di famiglia che si respira tra studenti, docenti e personale.

Subito dopo la celebrazione eucaristica ha avuto luogo presso la sede dell’Accademia un buffet per solennizzare ulteriormente la giornata di festa attraverso il cibo condiviso, i canti, i saluti e il dialogo personale.

 Claudio Baldini

Foto della giornata

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