L’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 all’Accademia Alfonsiana

L’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022 all’Accademia Alfonsiana

(Roma, 19 ottobre 2021) – Lunedì 19 ottobre 2021 l’Accademia Alfonsiana ha inaugurato il nuovo Anno Accademico. Il primo momento del solenne atto accademico è consistito nella celebrazione presso il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso della s. Messa votiva allo Spirito Santo, presieduta dal card. José Tolentino Calaça de Mendonça, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Commentando il brano lucano della Pentecoste, il cardinale ha sottolineato l’annunciatore del Vangelo non zittisce l’interlocutore con risposte perfette, ma sa far nascere in chi gli sta di fronte gli interrogativi giusti. Gesù stesso ha posto molte domande nel corso della sua missione. L’invito del presule è stato quello di lasciare ancora che la nostra anima sappia raccogliere con tremore il peso delle domande che ci pone il Signore, sostenuta dalla forza consolante dello Spirito di verità. Al termine della celebrazione il preside, p. Vincenzo Amarante, C.Ss.R., ha ringraziato i superiori presenti e ha ricordato coloro che Dio ha chiamato a sé in questi mesi, anche a causa della pandemia.

 

La comunità accademica si è poi trasferita nell’attigua Aula Magna dell’Accademia Alfonsiana, dove il Moderatore Generale, p. Michael Brehl C.Ss.R, ha rivolto il suo saluto ai presenti. Padre Brehl ha sottolineato in tre punti la sfida lanciata da papa Francesco lo scorso 23 marzo nella sua lettera all’Accademia e ai redentoristi nell’anniversario della proclamazione di sant’Alfonso Doctor Ecclesiae: ascoltare la realtà, formare coscienze mature, promuovere il dialogo interculturale.

Dopo il saluto del moderatore, il cardinal Tolentino Calaça de Mendonça ha tenuto la prolusione dal titolo: “La Divina Commedia come pedagogia dello sguardo”. Le dimensioni attraversate da Dante nella Commedia e descritte in altrettante cantiche rappresentano un itinerario morale e spirituale di apprendimento del vedere. Nella tappa infernale lo sguardo ricostruisce la relazione con il suo oggetto. Vedere è fatica, è un compito che si impara. Non basta uno sguardo passivo, ma serve una giusta direzione e la luce necessaria. Non si può vedere da soli: è necessaria una guida per recuperare la vista. Solo chi si lascia aiutare, come fa Dante con Virgilio, può uscire “a riveder le stelle”. Nel Purgatorio una giusta relazione con gli altri purifica le patologie della visione. Il male è spezzare la comunione con gli altri e con Dio e assolutizzare se stessi. Affidarsi agli occhi di un altro diventa l’unico modo per guarire. Nel Paradiso il vedere trova il suo pieno compimento come relazione di amore. Virgilio nel Paradiso cede il suo ruolo di guida a Beatrice. L’intelligenza, infatti, non è sufficiente per vedere: è l’amore ciò che rigenera lo sguardo di Dante, permettendogli di accogliere pienamente il bene. Dante verrà misticamente condotto a Cristo attraverso ulteriori mediazioni: san Bernardo e la Vergine Maria: ciò è necessario perché il vedere non è possesso, ma reciprocità, opzione di libertà, comunione. Ai membri della comunità accademica il cardinale ha ricordato che una università è il luogo in cui si costruisce una visione, si impara a abbandonare visioni artefatte per altre nuove, libere e gioiose, perché generate dall’amore e generatrici di amore.

Al termine della prolusione, il Preside Alfonso V. Amarante, C.Ss.R. ha tenuto la relazione dell’anno accademico 2020-2021. Il prof. Amarante ha ricordato alcuni eventi particolarmente significativi, quali il webinar “Fratelli tutti” del 29 ottobre 2019, il Dottorato honoris causa del card. Walter Kasper del 20 novembre 2020 e la giornata di studio del 23 marzo, nell’Anniversario della dichiarazione di s. Alfonso Doctor Ecclesiae. Il Preside ha presentato i nuovi professori e ringraziato i nuovi emeriti per il servizio svolto. Infine ha individuato quattro sfide per l’anno appena iniziato: formare nuovi docenti secondo il cuore di Dio e capaci di ascolto, la revisione dei regolamenti dell’Accademia, l’implementazione delle relazioni tra gli uffici, l’attenzione agli ultimi, come richiesto da papa Francesco e secondo la spiritualità di s. Alfonso.

Il Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, il professor Vincenzo Buonomo, è stato l’ultimo a prendere la parola, evidenziando l’importanza di quanto precedentemente detto dal cardinal Josè Tolentino Calaça de Mendonça riguardo alla necessità di creare una visione: è necessaria una visione che sia capace di incarnarsi nelle diverse articolazioni del sapere e delle scienze. Ha ricordato infine come l’autonomia dell’Accademia, come Istituto ad instar Facultatis, sia stato voluta fortemente da Papa Francesco.

Con il rito del suono della campanella da parte del preside Amarante è iniziato ufficialmente l’Anno Accademico 2021-2022. La Segretaria Generale, dott.ssa Danielle Gros, che moderava l’evento, ha congedato i partecipanti augurando buon lavoro a studenti, docenti e al personale tutto. Alle sue parole ci associamo augurando a tutti un fruttuoso Anno Accademico.

 

 

Claudio Baldini

 

 

 

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