L’Accademia Alfonsiana e la didattica durante la pandemia covid-19

L’Accademia Alfonsiana e la didattica durante la pandemia covid-19

All’inizio dello scorso mese di febbraio quando la pandemia iniziava a profilarsi all’orizzonte, come Accademia Alfonsiana, abbiamo cercato di prevedere i possibili scenari dotandoci in tempo delle risorse tecnologiche più idonee, per assicurare ai nostri studenti l’accompagnamento nello studio della teologia morale in telepresenza, per abilitarli alla ricerca teologica.

Non bisogna dimenticare che l’Accademia rappresenta Roma un micro cosmo della chiesa universale. Abbiamo più di 250 studenti provenienti da 59 nazioni diverse.

Quando in Italia il 5 marzo è scattato il lockdown, come Accademia Alfonsiana avevamo già predisposto le norme sanitarie, per studenti, docenti e collaboratori, perché ci eravamo dotati, prima del tempo, di protocolli e materiale igienico per avversare la pandemia.

Allo stesso tempo l’Accademia Alfonsiana rientrando nella categoria delle Università Pontificie, quindi non potendo godere della patente telematica (cioè di offrire lezioni online), con un manipolo di professori, anticipando i tempi, ha comunque predisposto una piattaforma virtuale per continuare la didattica. La scelta della piattaforma telematica fatta in anticipo si è rivelata una mossa vincente. Infatti nel tempo in cui le autorità nazionali hanno decretato la sospensione di tutte le attività, anche quelle didattiche, ne abbiamo approfittato per formare classi virtuali e dare una prima formazione ai docenti per sfruttare al meglio le potenzialità di questo nuovo strumento. Quando è arrivato il permesso della Congregazione per l’Educazione Cattolica di riprendere le lezioni, in nuove modalità, eravamo già pronti.

Sembrerà strano ma l’aspetto più difficile è stato quello di far capire agli studenti come servirsi di questo tipo di tecnologia. Trovandoci di fronte ad una generazione digitale pensavamo che fossero più avvezzi all’utilizzo di questi strumenti. Invece questa esperienza ci ha fatto capire che molti giovani usufruiscono della sola navigazione in internet ma non dei programmi di scrittura, di comunicazione professionale o di piattaforme di studio e ricerca in generale.

La pandemia ha segnato anche una nuova organizzazione del lavoro da parte di alcuni membri del personale e dei docenti. Erroneamente in molti pensavano di lavorare da casa in “smart working” quando invece hanno lavorato in telepresenza. L’organizzazione dello smart working prevede contrattistica, progettualità e procedure diverse che in così poco tempo non si potevano soddisfare.

Con orgoglio possiamo dire che come Accademia Alfonsiana abbiamo affrontato in modo creativo e veloce le sfide che la pandemia ci ha posto. Tutto ciò è stato confermato da alcuni dati. Dal primo giorno dalla riapertura delle lezioni, tutti i corsi e seminari sono ripresi online con classi formate e materiale didattico su cattedra digitale; il secondo dato è dato dal numero dei partecipanti ai corsi. Infatti anche se alcuni studenti sono rientrati nelle nazioni di provenienza, regolarmente hanno potuto seguire le lezioni. Abbiamo avuto una percentuale di partecipazione pari al 98%.

Come indicato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, da cui l’Accademia dipende, abbiamo preparto il prossimo anno accademico in presenza. Se la situazione sanitaria dovesse evolversi siamo pronti ad offrire la nostra proposta formativa secondo le modalità che la CEC indicherà a tutte le Università. È possibile consultare la proposta formativa per il prossimo anno al seguente link.

In questo momento difficile per le istituzioni accademiche romane lo stesso Santo Padre, papa Francesco, ha fatto sentire la sua vicinanza a tutti i Rettori, Presidi e Direttori, incoraggiandoci ad andare avanti e a progettare il prossimo anno in presenziale. Ha ribadito la centralità di Roma quale unico centro al mondo dove l’idea di università pontificia, fatta di incontro tra docenti e studenti, fonti e storia, avviene in un contesto di universalità. Ci ha chiesto di portare avanti la formazione culturale delle giovani chiese perché solo offrendo una solida formazione teologica, frutto di studio e di strutture collaudate, è possibile formare sacerdoti per la chiesa in uscita.

Forti dell’incoraggiamento del Santo Padre, fedeli al mandato che la Chiesa universale ci ha affidato come vera espressione missionaria della C.Ss.R., come Accademia Alfonsiana possiamo essere orgogliosi di aver risposto con audacia missionaria e creatività didattica alla teologia morale che si fa vita.

Non sappiamo ancora la pandemia cosa ci riserva per il prossimo anno accademico. Siamo consapevoli che la sfida sanitaria, accompagnata da una diffusa crisi economica che coinvolgerà tutti, porrà nuove domande morali e strutturali. Come Accademia Alfonsiana dei Missionari Redentoristi siamo pronti a sporcarci ancora le mani forti dell’esperienza vissuta.

Prof. Alfonso V. Amarante CSsR
Preside