Dopo l’attacco terroristico alla Basilica dedicata alla Madonna Assunta a Nizza …
Dalbem / 3 Novembre 2020

  Ancora sconcertato e rattristato dagli eventi del 29 ottobre 2020 nella città di Nizza (Francia), ho aperto il sito del quotidiano Avvenire e mi sono imbattuto in un’interessante intervista. Lucia Capuzzi ha parlato con una nota autorità musulmana, il signor Mohamed Abdesalam Abdellatif, segretario generale del Comitato Superiore della Fraternità umana e stretto collaboratore del grande Imam di al-Azhar, Ahmed al-Tayeb. Il titolo dell’intervista: «Dopo l’attentato a Nizza. È un crimine abominevole: fuori dall’Islam chi lo pratica» (link). Certamente queste ultime settimane sono state molto complicate, con due attentati terroristici, motivati dalla strumentalizzazione dell’Islam. Le parole di Abdellatif sono molto dure nei confronti di quanti sono stati coinvolti nelle uccisioni: da coloro che le hanno effettivamente praticate a coloro che hanno avuto una certa partecipazione “da dietro le quinte”. Egli sottolinea che tali pratiche non rappresentano l’Islam, ma una sua strumentalizzazione. Ricorda l’importanza del Documento per la “Fraternità umana”, firmato da Papa Francesco e dal grande Imam. Riconosce, insieme a gran parte della comunità islamica, che esistono modi pacifici e legali per far valere i propri diritti ed esprimere il malcontento. Quello che però mi ha colpito di più è stata la frase con cui ha concluso l’intervista, rispondendo…