Costruire muri o spalancare frontiere? I giovani, “protagonisti” del cambiamento
Donato / 14 Giugno 2019

  Costruire muri o spalancare frontiere? I giovani, “protagonisti” del cambiamento In un tempo in cui si dibatte molto sulla sedicente necessità di “costruire muri” e in cui dominano le “prese di posizione” e la “legge del più forte” sempre più tese a “difendere” non il debole, l’indifeso e il povero ma solo quanti, impropriamente, si vedono da loro minacciati, la Chiesa con il suo insegnamento invita ancora una volta a spalancare le frontiere, a continuare a camminare insieme per accogliere e accompagnare “tutti” e “ciascuno”, così da superare ogni forma di elitarismo, emarginazione, sofferenza e manipolazione. Lo scorso 25 marzo, «ispirato dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo» dell’ottobre 2018, papa Francesco ha voluto piantare, quale ulteriore orientamento per l’ora “presente”, una nuova “pietra miliare” accanto e in continuità a quelle già fissate – Evangelii gaudium, Amoris laetitia – lungo il percorso del suo pontificato. Stiamo parlando dell’esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit. Questo nuovo documento magisteriale si compone di 299 numeri distribuiti in 9 capitoli e ha il tono colloquiale di una “lettera”, come la definisce lo stesso Francesco (cf. n. 3; 4). È indirizzato in primis «a tutti i giovani cristiani» e «contemporaneamente a tutto il Popolo…