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Attività Culturali

Commissione Attività Culturali
23 marzo 2017


Presentazione del libro
La forma oltre la bellezza. Indagine sulla forma dell’ethos
alla luce di alcuni autori contemporanei

di don Filadelfio Alberto Iraci

Una nuova serata è stata organizzata dalla Commissione per le Attività Culturali dell’Accademia il 23 marzo scorso per la presentazione del volume dal titolo La forma oltre la bellezza. Indagine sulla forma dell’ethos alla luce di alcuni autori contemporanei, pubblicato dalla casa editrice Glossa nella collana Dissertatio series romana n°53. Con tale volume l’autore, don Filadelfio Alberto Iraci, pubblica la sua tesi di dottorato in Teologia Morale difesa presso la nostra Accademia nel dicembre 2015. Il lavoro si colloca nell’ambito del dialogo tra Estetica e Teologia e sorge con l’intento di verificare la plausibilità dello spostamento dell’attenzione teologica dalla categoria estetica di bellezza a quella di forma, assumendo come punto di partenza la forma artistica e il processo dinamico che la genera. Dopo una parte di esame del rilievo ambivalente della dimensione estetica della vita umana e un’analisi di tre autori che approfondiscono la categoria da differenti prospettive (Luigi Pareyson, Hans Urs von Balthasar e Giuseppe Angelini), viene elaborata una fenomenologia della forma Christi nella vita dell’uomo e sono tracciate le linee per una teologia morale “morfologica” come sviluppo necessario di una morale estetica. A tenere la presentazione è stato il prof. Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia e autore della prefazione al volume.
Il prof. Jules Mimeault, segretario della commissione per le attività culturali, ha presentato gli interlocutori e moderato l’evento, iniziato con le parole del preside dell’Accademia Alfonsiana il prof. Andrzej Wodka. Egli ha rivolto ai presenti cordiali parole di benvenuto, riservando speciali espressioni di accoglienza al prof. Sequeri, che in questa circostanza per la prima volta è stato invitato a tenere una relazione presso la nostra Istituzione.
A seguire ha avuto luogo l’intensa e affascinante relazione del prof. Sequeri che, ex abundantia cordis,ha tratteggiato i nodi fondamentali della questione dell’estetica teologica attuale, tema a lui molto caro, che il volume affronta e sviscera specialmente nei suoi risvolti teologico-morali. Egli ha posto in luce la forma, cuore del lavoro di don Alberto Iraci, indicandola come la categoria che in filosofia pratica e teologia morale possiede la capacità di “resistere nel gioco delle forze”, di generare armonia in tale gioco in cui entrano in relazione passioni, invenzioni, esperienze, desideri; essa è capace di modellare comportamenti, condotte e attitudini all’altezza delle esigenze della vita. Qui la forma sprigiona la sua peculiare bellezza. Una bellezza attraente e persuasiva che trova il suo culmine nel “miracolo della forma cristologica” (H. U. von Balthasar), che armonizza le potenze divaricanti dell’umano e del divino. Il prof. Sequeri ha evidenziato il merito del lavoro, che si fa carico di assumere tale categoria e di concentrarsi sul tema cristologico, recuperando la forma Christi come forma formante, ossia principio che plasma la vita morale nella sua dinamicità secondo il processo della conformazione. La necessità della forma oltre la bellezza permette di assumere l’estetica in tutta la sua rilevanza anche per la vita morale e impedisce di rimanere impigliati nelle pastoie del bello estetizzante, seducente ma irrealizzabile. La forma armonizza ed è bella perché fa risplendere anche la debolezza ed è questa la prova più seria, che la forma cristologica superata vittoriosamente.
A seguire il Maestro don Mattia Francescon, dottorando in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana, ha eseguito la Sonata per violino e basso continuo, in Re maggiore, n° 11 op. 2, di Antonio Vivaldi, incantando i numerosi partecipanti che avevano riempito l’Aula Magna: studenti e docenti, familiari, colleghi, confratelli e amici di don Alberto. In conclusione hanno preso la parola il prof. Stefano Zamboni, primo moderatore della tesi di don Iraci, che ha testimoniato l’interesse e l’entusiasmo vissuto e condiviso nel percorso di elaborazione della ricerca, e infine lo stesso autore, il quale, oltre ad esprimere la sua gratitudine all’Accademia e ai presenti, ha consegnato la seguente espressione, con cui ha inteso sintetizzare il senso del suo lavoro:
Il teologo deve quindi adoperarsi per raggiungere
una “bella forma” della sua teologia,
ma non per riposare in essa o sviare in questo riposo,
ma per servire la Chiesa e onorare il suo Signore. (H. U. von Balthasar)

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Foto dell'evento